Oggi parliamo di detrazione degli interessi passivi. Alcuni clienti ci hanno chiesto, ma chi può recuperare o comunque detrarre gli interessi passivi del mutuo e quando è possibile recuperare gli interessi passivi del mutuo? Allora innanzitutto il tutto è regolato dall’articolo 15 del TUIR per quanto riguarda la detraibilità dall’ IRPEF, di conseguenza il recupero lo si ha direttamente dell’Irpef, rispetto all’anno seguente dell’anno di competenza, quindi se io voglio recuperare gli interessi passivi di quest’anno 2022 dovrò naturalmente inserirli in quello che è il mio 730, o modello unico, del 2023.

Ma quand’è che si possono recuperare gli interessi passivi?

Innanzitutto gli interessi passivi del mutuo si possono recuperare nel momento in cui il mutuo è servito per l’acquisto dell’abitazione principale, quindi nel momento in cui io ho comprato la mia prima casa; nel momento in cui compro la mia prima casa e ho bisogno di un mutuo per comprare questa casa, ho la possibilità di recuperare gli interessi passivi.
In aggiunta vi dico che posso recuperare sia gli interessi passivi, ma anche le spese per quanto riguarda ad esempio l’onorario notarile e per quanto riguarda i costi dell’iscrizione ipotecaria dello stesso mutuo.

Posso recuperare tutto questo per un massimo del 19% su un massimo di 4.000 euro all’anno, quindi il 19% di 4.000 euro annui sono 760 euro; quindi vuol dire che posso recuperare massimo 760 euro all’anno sugli interessi passivi, se sono l’unico intestatario della casa e intestatario del mutuo.

Nel caso in cui siamo ad esempio io è mia moglie intestatari del mutuo e intestatari della casa, ed entrambi, quindi mutuo e casa, ed entrambi siamo intestatari, allora a quel punto i famosi 760 euro vengono divisi per due, perché entrambi ne abbiamo diritto, quindi sono 380 euro a testa che vengono recuperati.

Nel caso in cui ci sia la moglie a carico del marito e l’immobile intestato ad entrambi, come anche il mutuo intestato ad entrambi, in quel caso si recupera ancora su entrambi gli intestatari l’importo di 380 euro a testa, anche se naturalmente, essendo la moglie a carico, vengono recuperati direttamente e totalmente dal marito.

Nel caso in cui ci siano invece due intestatari del mutuo, ma un solo intestatario dell’immobile come abitazione principale, quindi come prima casa, solamente costui andrà a recuperare la sua parte, mentre l’altro intestatario del mutuo no; quindi se ad esempio io e mio fratello decidiamo di accendere un mutuo per l’acquisto della mia abitazione principale, quindi io trasferisco la mia residenza entro 12 mesi dall’acquist, diventerà la mia dimora principale, io andrò a recuperare, come intestatario della casa, come prima casa e del mutuo, andrò a recuperare la mia quota per quanto riguarda il famoso 19% del massimale di 4.000 euro. Mentre mio fratello in questo caso non andrà a recuperare nulla perché è intestatario si del mutuo ma non è intestatario dell’abitazione.

Questa è una cosa molto importante perché vi permette di evitare, naturalmente, di commettere errori. Quindi, alla domanda che spesso viene fatta “ma se mia moglie è a carico posso recuperare anche la sua parte?” La risposta e sì, puoi recuperare anche la sua parte.

Naturalmente si può recuperare nel momento, ripeto, in cui il mutuo è servito l’acquisto dell’abitazione principale, l’abitazione principale significa che io devo portare la residenza entro 12 mesi dall’acquisto per quanto riguarda il recupero degli interessi passivi, anche se la normativa per quanto riguarda lo spostamento della residenza parla di 18 mesi, per quanto riguarda le imposte sulla prima casa, che riguarda l’acquisto, ed è una cosa. Per quanto riguarda il mutuo ricordatevi che deve essere spostata entro 12 mesi dall’acquisto dell’abitazione.

Ci sono poi delle piccole varianti nel caso in cui l’immobile, e sia comprovato da richiesta di concessione edilizia, quindi nel caso in cui l’immobile sia in ristrutturazione. Logicamente se sto ristrutturando l’immobile, può essere che entro il 12 mesi l’immobile non sia pronto e quindi non posso spostare la residenza; in quel caso il limite massimo è quello dei due anni.

Un’altro caso è l’ipotesi in cui vado ad acquistare un immobile affittato, quindi locato e quindi non posso spostare subito la residenza nell’immobile, perché è stato locato a qualcun altro; in quel caso entro tre mesi dall’acquisto dell’immobile devo inviare lo sfratto esecutivo e da 12 mesi, quindi 1 anno, da quando ho inviato lo sfratto, devo avere spostato la residenza. Quindi devo aver fatto la mia richiesta e devo aver spostato la residenza all’interno dell’immobile per poter recuperare appunto gli interessi passivi e, naturalmente per il primo anno, perché il notaio si paga solamente all’inizio quando si compra una casa o si accende un mutuo, la parte legata all’onorario e ai costi di iscrizione ipotecaria per quanto riguarda, appunto, il mutuo.

Spero di essere stato abbastanza chiaro per coloro che hanno qualche dubbio, la cosa importante, in sintesi, è ricordare che se acquisti come prima casa, e solo in caso di prima casa, hai la possibilità di recuperare il 19% degli interessi passivi sul massimale di 4.000 euro, te e tutti coloro che naturalmente hanno acceso il mutuo insieme a te e si sono intestati l’immobile come abitazione principale, quindi come prima casa.

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