Dall’analisi delle richieste registrate sul sistema di informazioni creditizie di Crif, emerge per il primo trimestre del 2021 un incremento complessivo del 9,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, che segna quindi una decisa inversione di tendenza rispetto all’andamento negativo che aveva caratterizzato tanto l’ultimo trimestre 2020, quanto l’inizio del nuovo anno.

Un’accelerazione notevole si è evidenziata nel mese di marzo, che rispetto a marzo 2020 (periodo contraddistinto dalla paralisi operativa causata dal primo e più pesante lockdown), ha messo a segno un + 55,8%.

Va comunque evidenziato come il totale di richieste rilevate in questo primo trimestre dell’anno, è in termini assoluti il più elevato degli ultimi 9 anni.

Un ulteriore segnale incoraggiante, proviene dall’incremento del 2,6% (sempre rispetto ai dati del I trimestre 2020) dell’importo medio richiesto, attestatosi in questo avvio di anno a 136.656 euro.

Anche questo dato risulta essere il più elevato dal 2013 ad oggi.

Le richiesta comprese tra 100.000 e 150.000 euro, rappresentano la soluzione preferita, ricomprendendo circa il 30% del totale; segue la fascia tra 150.000 e 300.000 euro che copre il 25% delle richieste totali.

Per quanto riguarda la durata del periodo di ammortamento, si registra un incremento del 3,9% della fascia compresa tra 26 e 30 anni (il 26,4% del totale), mentre si ravvisa una leggera contrazione (di 2,8 punti percentuali) per le durate che vanno dai 16 ai 20 anni, oggi il 24,2% delle richieste.

Il fatto che complessivamente 8 richieste su 10 superino la durata di 15 anni, conferma come le famiglie italiane tendano a preferire soluzioni che gravano poco sul bilancio domestico.

Relativamente all’età dei richiedenti, i dati osservati da Crif mettono in evidenza come la fascia maggioritaria sia quella compresa tra i 35 ed i 44 anni (pari al 33,5% del totale), seguita dalla fascia tra i 25 ed i 34 anni (26,8%).

Complessivamente è comunque in crescita la domanda di mutui degli under 35 che incide sul 29,3% delle richieste.

Solo in poche regioni d’Italia l’andamento delle richieste di mutuo mantiene un trend negativo: le performance più brillanti sono quelle registrate in Molise (con un + 17,1%) ed in Lombardia che, nonostante sia l’area colpita in maniera più pesante dalla pandemia, ha fatto segnare un incremento del 16,7%.