Le nuove regole dell’Autorità bancaria europea rischiano di mettere in difficoltà i quasi tre milioni di famiglie e imprese che hanno ottenuto lo stop temporaneo al pagamento delle rate dei mutui.

Questo perchè, se le moratorie di mutui e finanziamenti si interromperanno il 30 giugno, quasi tre milioni tra famiglie e imprese rischiano di trasformarsi in cattivi pagatori, con crediti che in alcuni casi potrebbero essere considerati in default. Un disastro, perché a questi soggetti sarebbe pressoché impossibile ottenere, in futuro, altro denaro in prestito.

Purtroppo, il prolungamento delle moratorie fino a tutto il 2021, come previsto nel documento di Economia e Finanzia approvato il 22 aprile dal Consiglio dei ministri, potrebbe non bastare a evitare il peggio, anche perchè a marzo 2021 i prestiti sospesi risultano essere di circa 300 miliardi di euro.

L’allarme è stato lanciato da Fabi, il sindacato dei lavoratori delle banche, è stato poi rilanciato dall’associazione di consumatori Assoutenti e, soprattutto, è stato confermato dall’Abi, l’associazione delle banche italiane. Tutta “colpa”, spiegano, dell’Autorità bancaria europea (Eba) che ha reso più stringenti i parametri per distinguere tra un debitore “in bonis”, cioè in regola con le rate, e uno il cui credito è deteriorato. In estrema sintesi, i nuovi regolamenti sono più severi ed è più facile rientrare nella categoria dei cattivi pagatori.