La Banca Popolare dell’Emilia Romagna ha mosso un ulteriore passo verso l’acquisizione di Carige, operazione che porterà alla nascita del terzo polo bancario italiano.
Le banche con sede a Modena ed a Genova, daranno vita ad un istituto da oltre 155 milioni di
attivi (di cui 22 saranno quelli portati dalla banca genovese), con più di 5 milioni di clienti (in questo caso quelli apportati da Carige saranno 800 mila), e 2.100 filiali (380 circa quelle acquisite). Il nuovo polo si appresta quindi a superare le dimensioni di MPS, alle spalle del Banco BPM e, a molta più distanza, di Unicredit e di Intesa Sanpaolo.

Accettazione dal fondo interbancario e salvataggio

Il mattone posto lo scorso 15 febbraio, è rappresentato dall’accettazione da parte del Fondo Interbancario (Fitd) della proposta avanzata dall’istituto emiliano guidato da Piero Luigi Montani, relativa all’acquisto della Cassa genovese ad 1 euro, con il contributo di 530 milioni versati dal Fondo stesso (ultimo versamento di “sostegno” da parte del sistema bancario per tutelare i depositanti e gli stakeholder). Questo salvataggio operato da Bper, consentirà di sistemare l’istituto ligure dopo una crisi durata parecchi anni, contraddistinti da varie vicissitudini azionarie. Ad oggi Carige, nonostante una ripresa dei ricavi cresciuti del 12,7%, ha una perdita di circa 90 milioni maturata nel corso del 2021, e presenta un rapporto costi/ricavi vicino al 100%.

Modalità di azione

Nell’ottica della riduzione dei costi, è previsto un taglio del personale che ovviamente preoccupa le istituzioni locali: tanto il governatore della Liguria Giovanni Toti, quanto il Sindaco di Genova Marco Bucci, hanno raccomandato una particolare attenzione alla tutela di territorialità, imprese ed occupazione.
In occasione della presentazione dei conti annuali di Bper (chiusi con un utile superiore ai 525 milioni), l’Amministratore Delegato Montani ha voluto ribadire alcuni paletti entro i quali portare avanti l’operazione: “non dovranno esserci impatti negativi sul nostro capitale né peggioramenti della qualità del credito” ha affermato.

Tempistiche per l’acquisizione

I tempi per il closing dell’operazione sono molto ristretti: l’acquisizione, infatti, andrà perfezionata entro giugno per consentire a Bper di usufruire di benefici fiscali, sotto forma di Dta, per un totale di 370 milioni. Una volta acquisito l’80%, dal Fitd scatterà l’opa sul rimanente 20% entro la fine dell’estate, al prezzo di 0,80 euro. La reazione dei mercati ha visto salire il titolo Carige del 2,64%, mentre Bper, in linea col resto del comparto bancario, ha registrato una pesante perdita attorno al 4,1%.

Previsioni future

Bper ha evidenziato la forte valenza strategica ed industriale di tale acquisizione, nell’ottica di crescita del gruppo (su cui sta spingendo con forza il socio di riferimento Unipol), in territori oggi scarsamente presidiati, in modo da consolidare la propria posizione competitiva e rafforzare la prospettiva di creazione di valore per i propri stakeholder.
In prospettiva futura è probabile assistere ad un rafforzamento proprio di Unipol all’interno del
capitale della ex Popolare di Sondrio, con una partecipazione che potrebbe salire dall’attuale 9,5% fino al 20%; in tal caso, proprio l’Istituto valtellinese potrebbe rappresentare la prossima preda di Bper in questo risiko bancario.